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INTERVISTE

ISMAEL IVO
Body & Eros, emozioni del corpo e dei sensi

di Riccardo Petito
in "Il Gazzettino", n. 113, 13 maggio 2007, p. XIX.

Reduce dal successo milanese della riproposizione del balletto "Mapplethorpe", da lui ideato, coreografato e interpretato, andato in scena per la prima volta proprio a Venezia, Ismael Ivo si appresta a condurre per il terzo anno consecutivo il Festival internazionale di Danza contemporanea della Biennale di Venezia, in programma dal 14 al 30 giugno, giunto alla quinta edizione. Già dal titolo "Body & Eros" si può intuire come l'attenzione di Ivo , coreografo e danzatore dallo straordinario talento, sia ancora concentrata su una approfondita indagine del corpo umano. Gli abbiamo chiesto alcune anticipazioni e un breve bilancio della sua esperienza veneziana maturata fino ad ora.

Come sarà caratterizzata quest'anno la rassegna che lei dirige?

«Sono contento di aver portato a compimento una vera e propria trilogia, che si può definire "la Biennale del Corpo", iniziata con "Body Attack" (2005), che analizzava la dimensione esterna, in qualche modo "guerriera" del corpo umano, e proseguita con "Sottopelle" (2006), che riportava ad una sorta di memoria interiore, "cellulare". "Body & Eros" chiude tale ricerca, avvicinandosi allo spirito dionisiaco, concentrandosi nell'emozione e nei sensi. Fra i tre, è sicuramente il tema più intimo.»

Fra i suoi intenti c'è anche quello di promuovere la ricerca coreografica

«Come già aveva fatto Carolyn Carlson proprio a Venezia (alla quale, l'anno scorso, mi vanto di aver assegnato il primo Leone d'Oro alla carriera), ho portato all'interno della Biennale un contributo allo studio di questa disciplina, mettendo a disposizione uno spazio e proponendo dei seminari. Mi sono anche posto una domanda: dove è rivo lta oggi la coreografia italiana? Nel programma sono presenti Simona Bucci, Francesco Ventriglia e la compagnia Motus, che portano avanti esperienze notevoli ma che rischiano però di rimanere isolate. Servono più luoghi e momenti di confronto, come avviene da tempo, con successo, nel mondo anglosassone.»

In questa rassegna si inserisce anche una particolare attenzione al coinvolgimento del pubblico e ad un genere di danza ben particolare, il tango.

«Sì, ho voluto una grande festa conclusiva dove due tangueros d'eccezione, Rodrigo Pardo e Cristina Cortes, coinvolgeranno gli spettatori, mio intento come dimostra l'inserimento della provocatoria serata "Mercato del corpo: vendita all'asta di danzatori e danze", e della performance della durata di ben sei ore di Marina Abramovich. Quanto al tango, è una forma di danza che parla di desiderio, di incontro tra due corpi, con la loro sensualità, odori, scambi di impulsi intuitivi. Non poteva mancare in "Body & Eros".»

Quest'anno il Leone d'Oro alla carriera sarà assegnato a Pina Bausch.

«Ha portato una forma estetica nuova nell'arte del movimento, rivo luzionandone il linguaggio e il vocabolario ginnico, riconducendo la danza alla dimensione dell'umanità. Con lei il danzatore non nasconde più la sua interiorità nel virtuosismo, ma interpreta tutta la gamma dei sentimenti umani e stati d'animo.»

In conclusione, lei ha sempre detto di amare moltissimo Venezia. Cosa la seduce?

«Provo ancora una fascinazione infinita, la città mi parla e ispira moltissimo, la amo, sospesa com'è tra una ricchissima storia passata e un futuro altrettanto ricco di curiosità.»

Riccardo Petito