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INTERVISTE

TIZIANO SCARPA
"L'Infinito" riletto da Tiziano Scarpa

in "Il Gazzettino", 2 novembre 2011, p. XXXVII.

Venezia

Suscita una grande attesa la nuova piéce teatrale dello scrittore e drammaturgo veneziano Tiziano Scarpa, sin dal titolo: "L'infinito" rimanda proprio alla celeberrima lirica di Giacomo Leopardi, croce e delizia di tutti gli studenti, con il quale Scarpa si è voluto confrontare abbattendo le barriere del tempo. In scena al teatro Goldoni da domani giovedì alle 20.30 (repliche fino a domenica 6) per la regia di Arturo Cirillo, "L'infinito" si inserisce nel progetto del Teatro Stabile del Veneto di dar voce a nuovi autori contemporanei.

Senza anticipare troppo, nello spettacolo lo stesso Leopardi si materializza a casa di uno studente di oggi intento al ripasso delle sue poesie, nella notte prima degli orali di maturità...

«L'idea mi è nata da una lettura dei testi di Leopardi, sui quali periodicamente torno, soprattutto lo Zibaldone e le Operette Morali - spiega Scarpa - nelle quali si incontra anche il suo pensiero politico, meno frequentato, e si ritrova la filosofia delle illusioni, che ci tengono in vita, senza le quali saremmo dei disperati. Mi son chiesto quindi cosa direbbe oggi Leopardi, e ho fantasticato una situazione realizzandola attraverso l'immaginazione scenica».

Il poeta di Recanati si materializza in un contesto odierno dopo il fallito tentativo di fuga a Milano, al quale segue proprio la stesura de "L'infinito".

«Quello strano luogo che è la scuola - prosegue Scarpa - inevitabilmente propone la famosa lirica ai suoi coetanei contemporanei, ai quali volevo proporre 1"amicizia' di Leopardi, e lo volevo fare in un contento teatrale vivace, vitale e immerso nel presente. Leopardi non ha uno sguardo appiattito sulle piccolezze, osserva il cosmo, la specie umana, il pianeta, la natura, spalanca per così dire lo sguardo».

L'incontro con lo studente porta qualche situazione comica.

«Ho simpaticamente voluto giocare su questo, certo innanzitutto c'è una differenza di linguaggio, è cambiato il modo 'spicciolo' di organizzare la vita, sono mutati i rapporti familiari,con il cibo, tutto ciò, verrebbe da dire, materia di studio per gli antropologi».
Tre gli attori, Margherita Man-nino, Andrea Tonin e lo stesso regista Arturo Cirillo, con il quale Scarpa aveva già portato in scena, anche al Teatro Goldoni, "L'Inseguitore".

Riccardo Petito