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INTERVISTE
LINO TOFFOLO Alzheimer, la sfida di Lino Toffolo. L'attore muranese porta in scena un argomento molto delicato in "Il Gazzettino", 23 ottobre 2011, p. XL.
Venezia
VENEZIA - Tutto esaurito da giorni per il nuovo spettacolo «Lei chi è?», scritto diretto e interpretato da Lino Toffolo, oggi al Teatro San Gallo alle 16.30. Si replica domenica prossima. Musicato dal figlio Paolo, con parenti e amici attori in scena, ne parliamo direttamente con il famoso attore veneziano (muranese per la precisione).
È evidente che Venezia la ama moltissimo. Nel recente passato, il suo film sperimentale «Nuvole di vetro» ha registrato pienoni ad ogni proiezione, amatissimi nei teatri sono stati «Sior Todero Brontolon» al Goldoni e «Pierino e il Lupo» al Malibran.
«È vero, ne sono onorato, Venezia è attenta a quello che faccio, penso sia dovuto anche all'idea di «venezianità» in cui credo e che cerco di diffondere.»
In cosa consiste?
«Chi parla di "venezianità" spesso allude all'aspetto folcloristico, da cartolina, si rievoca ancora la Serenissima, magari perché in tutto il mondo pensano che andiamo a far la spesa in gondola, ma in realtà c'è ancora una "venezianità" vera, soprattutto da parte degli anziani, che preservano cose importanti, come le nostrane forme di educazione. Se qualcuno per la strada ci domanda un'indicazione rispondiamo sempre con gentilezza. Per non parlare del senso della famiglia: con pioggia e vento all'isola di San Michele i veneziani si recano sempre a omaggiare i propri cari.»
"Lei chi è?" tratta di un argomento delicato, una malattia come l'alzheimer. In televisione l'aveva già fatto con altre modalità in una fiction che lo affiancava a Lino Banfi, ma qui compare sulle scene un imprenditore di successo.
«Ho voluto affrontare l'argomento come una sfida. Unire la leggerezza con la gravità di una malattia che porta via tutto quello che uno ha, famiglia, lavoro, affetti. Non a caso per evitare un clima troppo duro nel finale, ho invertito i piani temporali: nel primo tempo il protagonista appare in uno stadio avanzato della malattia, nel secondo si osservano le prime avvisaglie che, purtroppo, risultano anche inevitabilmente comiche».
Un tema universale in dialetto veneziano.
«Non tutti sanno che io inizio a scrivere in italiano, che è come scrivere in bianco e nero, poi "coloro" il testo in dialetto, e i colori vengono da soli. Se faccio il contrario, rischio di non evidenziare abbastanza la sostanza di ciò che voglio raccontare.»
Parafrasando il titolo «Lei chi è?», simpaticamente chi è oggi Lino Toffolo?
«Nato cialtrone, presuntuoso e ignorante, ma molto fortunato. Bisogna che lo scriva su Wikipedia! Le nuove tecnologie mi appassionano, su Facebook ho tantissime amicizie, sperimenterei ogni novità ma poi bisogna applicarsi e io ho poco tempo, solo "i sbarbài pol torse tuto el tempo che i vol!". Anche se ripeto a tutti che io ho sempre sedici anni e vado verso i quattordici!»
Riccardo Petito |