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INTERVISTE

Giada Valenti
La voce che ha stragato gli States

in "Il Gazzettino", 31 maggio 2012, p. XXXII.

Venezia

Un sogno americano avverato, quello della cantante a autrice Giada Valenti, che sarà ripercorso questa sera nella trasmissione televisiva “Sognando Italia” in onda su Retequattro dalle 23.30 e dedicato agli italiani che si sono affermati negli Stati Uniti. Per la puntata dedicata a New York la protagonista, nata a Portogruaro (ha studiato all’Istituto Santa Cecilia prima di diplomarsi all'Istituto Tartini di Trieste), ripercorrerà la sua carriera: che l’ha portata, da vero e proprio punto di riferimento per la comunità italoamericana, a designata “erede” di Andrea Bocelli come portavoce di musica italiana nel mondo.

Come vive la sua italianità all’estero?

«Benissimo, nonostante le difficoltà pratiche incontrate all’inizio, ma il mio sogno era qui, dopo esperienze discografiche in Olanda e Inghilterra. Dal punto di vista musicale sono stata fortunata, accolta a braccia aperte, all’inizio cantavo in inglese miei brani, mi esibivo nei moltissimi club con repertorio pop jazz. Un po’ alla volta, forse incuriositi anche dal nome italiano, molti miei connazionali sono venuti ad ascoltarmi, ho inserito nel repertorio canzoni conosciute, e il successo è arrivato. Posso dire che solo da quando vivo qui ho riscoperto l’orgoglio di essere italiana, ho cantato l’Inno d’Italia dinanzi al presidente Obama, partecipo alla Columbus Day Parade».

Il suo manager è l’incredibile Peter Bennett, colui che ha portato negli Stati Uniti band come Beatles e Rolling Stones.

«L’ho conosciuto… su Facebook! Qui una prima occasione viene data a tutti, poi però la competizione diventa astronomica, se non si hanno passione e volontà totali meglio lasciar perdere».

L’aspetta Broadway, con un musical basato sulla vita del tenore Mario Lanza, chiamata da un altro nome assoluto, il produttore musicale Phil Ramone.

«Si intitolerà “Be My Love”, e proprio Phil Ramone e Sonny Grosso mi hanno scelta nel ruolo di Marisa Allasio. Abbiamo già fatto alcune prove, e in questi giorni si sta chiudendo il cast. Ho però un altro sogno nel cassetto: quello di potermi esibire nella mia terra, lo dico senza retorica, vivo ormai da molti anni a New York ma mi sento e sarò sempre italiana.»

Riccardo Petito