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LIBRI

Sguardo sulle poste del primo Novecento

in "Il Gazzettino", n. 190, 12 agosto 2009, p. 14.

Venezia
Difficilmente poteva esserci luogo più adatto per la presentazione del volume “Il timbro e la penna” (editrice Guerini e Associati) di Mario Coglitore che, a Venezia, lavora presso l’Archivio storico di Poste Italiane (si trova nella sede centrale di Fontego dei Tedeschi a Rialto), dottore di ricerca in storia sociale europea con particolare attenzione alle organizzazioni postali e telecomunicazioni. Lo Spazio Filatelia in Fondamenta del Gaffaro ha ospitato l’autore, affiancato da Shaul Bassi dell’Università Ca’ Foscari e da Marco Borghi, direttore dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea.
Particolarmente legato a Venezia è il volume: gli archivi postali della città lagunare, assieme a quelli di Torino, hanno infatti fornito l’eccezionale materiale rielaborato da Coglitore. Una ricostruzione della storia del dipendente postale nei primi decenni del Novecento, un’Italia impiegatizia riletta nella quotidianità professionale e umana, un modo per “Ripensare il ’900” (nome della collana) attraverso le vicende del lavoro e, soprattutto, della vita dei lavoratori. Il tutto sotto l’ala spesso ingombrante e farraginosa di una ben nota entità, la Burocrazia, tradotta nello specifico in apparati telegrafici, timbri, regolamenti, disposizioni di servizio e rigide prassi operative. Impiegati pubblici (e impiegate, capitolo volutamente a parte) che Coglitore definisce “soldati di una pacifica milizia al servizio della comunità”, protagonisti di scorrevoli profili “narrativi” che si leggono con estremo interesse (gustose, in particolare, le ambientazioni veneziane). Un’esaustiva appendice documentaria riporta stipendi del tempo e organizzazione interna. Riccardo Petito

Riccardo Petito