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TEATRO

Lei, cinque storie per Casanova

in "Il Gazzettino", n. 158, 5 luglio 2009, p. 15.

Venezia
"Lei. Cinque storie per Casanova" andrà in scena dove, suggestiamente, lo stesso Giacomo giovanissimo potrebbe aver realmente trascorso del tempo: pare infatti, che il notissimo letterato e avventuriero veneziano fosse il figlio illeggittimo di un nobile legato alla famiglia Grimani, con il quale la madre attrice avrebbe condotto una relazione. E proprio a Palazzo Grimani infatti, il progetto di Luca De Fusco, che firma anche la regia, vedrà la luce da domani luned' al 9 luglio alle 20.30, per soli cinquanta spettatori a sera. Si tratta di un teatro "itinerante", in quanto gli ospiti si sposteranno in ben cinque diverse stanze del palazzo, ciascuna dominata da una diversa presenza femminile. Casanova sarà il protagonista "occulto", in quanto mai comparirà in scena, ma sempre evocato. Prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, in collaborazione con il Napoli Teatro Festival ( e già presentato con successo nella cornice partenopea della Certosa di San Martino), vedrà esibirsi, in ordine di apparizione, Giovanna Di Rauso, Sara Bertelà, Gaia Aprea, Marta Richeldi e Anita Bartolucci, che vestiranno rispettivamente i panni della monaca M.M., Henriette, La Charpillon, Lia e Lucrezia. I cinque monologhi sono firmati da altrettante famose scrittrici e poetesse, Carla Menaldo, Benedetta Cibrario, Paola Capriolo, Mariolina Venezia e Maria Luisa Spaziani. I costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche originali di Antonio Di Pofi.
"Nel 1998 ho passato tre mesi della mia vita in compagnia di Giacomo Casanova - spiega De Fusco - la Rai mi aveva infatti commissionato la lettura radiofonica delle 'Memorie', che sfociò in un programma di centoventi puntate per Radiotre. Mi sono profondamente convinto della solarità del mito di Casanova, contrapposta all'immagina fosca e demoniaca di Don Giovanni. Durante lo studio delle 'Memorie' rimangono ad ogni lettore dei dubbi. A queste domande, ho pensato che dovessero rispondere idealmente le interessate, e chi meglio di cinque scrittrici potevano farlo da un punto di vista femminile? Ne è uscita una galleria di dame che non sono quasi mai rancorose verso Giacomo, che non si comportano da 'sedotta e abbandonata' ma che sono invece nostalgiche, tenere, ironiche".

Riccardo Petito