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LIBRI

Pasquale Squitieri, un autore di cinema... enon solo

in "Il Gazzettino", n. 215, 11 settembre 2009, p. XIX.

Venezia
Porta una firma tutta veneziana, quella del critico cinematografico Domenico Monetti,la prima monografia dedicata ad uno dei più importanti e controversi registi italiani, Pasquale Squitieri. Per Monetti, Classe 1971 e nato al Lido di Venezia, nonostante da anni viva a Roma dove lavora presso la Cineteca Nazionale, si tratta anche di un ritorno a casa: il volume infatti "Pasquale Squitieri: un autore di cinema... e non solo" (Edizioni Guida) sarà presentato nella penultima giornata della Mostra del Cinema (oggi venerdì alle 22 in Sala Volpi), prima della proiezione de "Gli invisibili", che nela filmografia di Squitieri (sarà in sala) accompagna pellicole quali "I guappi", "Il prefetto di ferro" e "Claretta".
L'incontro tra Monetti e Squitieri è nato a Roma in occasione della significativa retrospettiva allestita dal critico. "Avevo visto Squitieri urlare e inveire contro un politico in una trasmissione televisiva - ricorda simpaticamente Monetti - e durante una tavola rotonda dedicata al western all'italiana alla Mostra del Cinema del 2007 profuse attacchi polemici e aggressivi, sempre dialetticamente perfetti... così quando lo avvicinai le prime volte, mi aspettavo il peggio! Non appena gli proposi l'idea della monografia, ironicamente mi rispose: 'Un libro su di me? Veramente me lo sto scrivendo da solo, ti anticipo anche il titolo, Il marito della Cardinale!" Finché una sorpresa: "Una mattina squilla il telefono. 'Ciao sono Pasquale Squitieri... allora, lo facciamo questo libro? Tu ed io.' Da qui è iniziata questa complessa avventura, che comprende anche interviste a personalità quali Giorgio Albertazzi, Franco Nero, Ennio Morricone, Lina Sastri e Fabio Testi".
Quanto alla presentazione al Lido: "Il fatto che avvenga alla Mostra del Cinema presso la prestigiosa Sala Volpi non può che onorarmi per un duplice significato, il primo è che essendo lidense per me è un vero e proprio ritorno, il secondo è che devo il mio lavoro a Roma all'esperienza lavorativa maturata negli uffici stampa della Biennale".

Riccardo Petito