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GIORNALISMO

Scrittura e libertà di stampa. Un incontro con Tiziano Scarpa e Roberto Ferrucci all'Ateneo Veneto

in "Il Gazzettino", 6 novembre 2009, p. XXXIII.

Venezia
Con un dibattito su "Scrittura e libertà (di stampa)" sono ripresi martedì all'Ateneo Veneto gli incontri "In punta di penna", promossi dall'Ordine dei giornalisti del Veneto in collaborazione con Ferpi, Enel, Ateneo Veneto e Studio Systema. Protagonisti due scrittori veneziani, Tiziano Scarpa e Roberto Ferrucci, il primo vincitore del Premio Strega con il romanzo "Stabat Mater" (Einaudi), il secondo finalista del premio Ultima Frontiera con "Cosa Cambia" (Marsilio). Ma, soprattutto, entrambi attenti allo scenario contemporaneo, sul quale intervengono su carta stampata e blog in Rete. Dopo i saluti di Antonio Alberto Semi, presidente dell'Ateneo Veneto, nel dibattito condotto da Gianluca Amadori, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, è emerso anzitutto il frazionamento dell'esperienza giornalistica attuale. Scarpa ha ricordato comeil poeta romano Catullo spaziava dai duri attacchi "ad personam" a note personali e sentimentali, gamma oggi impensabile per un commentatore di fatti già noti all'opinione pubblica; rimane compito dello scrittore occuparsi dell'"altro". Per Ferrucci nel giornalismo italiano il "colore" prevale sulla notizia, con pericolose forme di autocensura. "C'è uno scrittore - ha ricordato Scarpa - che ha realmente aperto un varco, rischiando sulla propria pelle, Roberto Saviano". Conclusione sull'informazione in Rete: per Ferrucci in Italia ancora arretrata, per Scarpa unica via per diffondere quanto non trova "ospitalità" nei canali ufficiali.

Riccardo Petito