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BIENNALE ARCHITETTURA

La prima volta del Rwanda

in "Il Gazzettino", 29 aprile 2010, p. XXXII.

Venezia
“Un simpatico sgarbo istituzionale” l’ha definito sorridendo il professor Gaddo Morpurgo, alludendo all’anticipazione sulla presentazione ufficiale dell’intera Mostra internazionale di Architettura, prevista la prossima settimana a Roma. Degno però di massima nota: lo stato africano del Rwanda avrà quest’anno, per la prima volta, il suo spazio all’interno della kermesse veneziana. Protagoniste le fibre vegetali, fra tradizione e innovazione.
Commissario (nonché co-curatore assieme a Bettina Shol-Sabbatini), sarà lo stesso Morpurgo, che ha presentato il progetto martedì pomeriggio a Venezia nel palazzo Mangilli– Valmarana a pochi passi da campo Santi Apostoli, sede della Fondazione Buziol. Sede espositiva con la mostra “Moebius”, dove troverà spazio l’artigianato artistico prodotto dal seminario Atélier Rwanda con le artigiane del Centre d'Accueil et de Formation "San Marco". Altra sede sarà quella dei Magazzi Ligabue 7 dello Iuav, nel sestiere di Dorsoduro. Sono previsti scambi culturali con studenti italiani, in imminente partenza. E per capire meglio la destinazione, nonché le diversità fra i “caratteri” africani, è stata chiamata Marie Louise Niwemukobwa, scrittrice rwandese autrice di “Vu cumprà a Venezia (Altromondo). Un consiglio? “Lasciarsi conquistare dalla bellezza dei luoghi”. Le specificità? “I senegalesi sono più ‘affaristi’, hanno un’incredibile capacità di vendita – ha concluso ridendo - mentre noi rwandesi siamo in fondo legati alla terra e all’artigianato!”

Riccardo Petito