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ARTE

Omaggio a Venezia di Damien Hirst

in "Il Gazzettino", 4 aprile 2010, p. XXXIII.

Venezia
Sicuramente un grande ritorno a Venezia, quello dell'artista tra i più discussi, ricchi e quotati di sempre, Damien Hirst. Nato a Bristol nel 1965, capofila negli anni Novanta degli Young British Artists (merito suo l'aver riportato l'attenzione internazionale sull'arte contemporanea inglese), controverso nell'affrontare il tema della morte, come conferma la famosa serie degli animali sezionati in formaldeide e i famosi teschi, e per l'indiscussa capacità imprenditoriale.
Lo riporta in Laguna la veneziana Michela Rizzo, che da tempo lavora con nomi di massimo richiamo (ma promuove anche futuri talenti): nella sua galleria nel prestigioso palazzo Palumbo Fossati, vicino campo San Maurizio, in collaborazione con la Paul Stolper Gallery di Londra ospiterà dal 12 aprile al 31 luglio opere del tutto particolari di Hirst. Si tratta, infatti, di una serie di lavori espressamente dedicati a Venezia e alla morte, traendo spunto da Thomas Mann per il titolo, "Death in Venice", a cura di Valerio Dehò. Ci saranno - spiega la Rizzo - degli omaggi personali alla città, novità assoluta di cui non anticipo nulla, oltre ad una ventina di recenti lavori, i famosi teschi, grandi grafiche con composizioni di farfalle a richiamare le vetrate di cattedrali, e una originalissima opera dipinta durante un movimento rotatorio.
L'ingresso è libero. Su invito è invece l'esclusiva festa che si terrà il 10 aprile e che inaugurerà - ma a Palazzo Mocenigo - l'evento. Atmosfera settecentesca, figuranti, violinisti e cucina tradizionale, collabora anche l'atelier Sautter.

Riccardo Petito