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MUSICA

Il clarinetto "timido" di Woody

in "Il Gazzettino", 1 aprile 2010, p. 29.

Venezia
Chiedersi quale sarebbe l'effetto sul pubblico se Woody Allen non fosse accompagnato dalla fama di regista e attore, è domanda inutile: l'alchimia che fa funzionare le sue esibizioni al clarinetto a fianco della New Orleans Jazz Band, è proprio l'identificazione del personaggio con il musicista che si esibisce sul palco.
E martedì sera nel tutto esaurito Teatro La Fenice, non ha tradito le attese. Camicia bianca e pantaloni di velluto, occhiali dalla spessa montatura nera, Allen ha suscitato immediata simpatia per il basso profilo che volutamente mantiene nel gruppo, capitanato dal direttore musicale Eddy Davis (banjo), e per la sincera verve con la quale si dedica agli assoli, dopo momenti di apparente meditazione. Non sono previste scenografie ma solo luci monocromatiche, a sottolineare la vera protagonista: l'affiatata band composta anceh da Conal Fowkes (pianoforte), Simon Wrttenhall (tromba), Jerry Zigmont (trombone), John Gill (batteria) e Greg Cohen (basso). Amici dagli anni Settanta, si divertono e fanno divertire, con l'eclettico repertorio che spazia tra jazz, blues e ragtime, tutto riletto sotto l'influsso musicale della "vecchia" New Orleans. Louis Armostrong e Jelly Roll Morton, Spencer Williams e pure Irving Berlin, una ininterrotta session che propone anche il partigiano "Bella Ciao". Sicuramente i più riusciti sono i momenti corali, benché siano soprattutto gli attesi assoli, di Allen, che ha ribadito l'onore di esibirsi in una cornice così prestigiosa, ad essere sottolineati da fragorosi applausi.

Riccardo Petito