Torna alla Home Page
Clicca sopra per ingrandirlo!
Clicca sopra
per ingrandirlo!
LETTERATURA & ARTE

Carofiglio, fratelli di penna

in "Il Gazzettino", 27 maggio 2010, p. 27.

Venezia
“Il Museo di Carta”, titolo che rimanda ad una ideale fusione tra arte e scrittura, è l’appuntamento che riprende stasera alle 21 a Palazzo Grassi il ciclo “Storie dell’arte. Incontri con gli scrittori al museo”, legato alla mostra “Mapping the Studio” della Fondazione Pinault. Protagonisti della serata - che vede Il Gazzettino come media partner - i noti fratelli Francesco e Gianrico Carofiglio, la cui carriera, non solo letteraria, si è spesso incrociata dando vita a collaborazioni fruttuose. Fra queste, il graphic novel “Cacciatori nelle tenebre”, uscito nel 2007, e la sceneggiatura cinematografica de “Il passato è una terra straniera”, tratta dal romanzo di Gianrico. Presto inoltre, saranno impegnati nel recital che esordirà a Villa Pamphili a Roma il prossimo luglio, nel quale saranno accompagnati da una band di jazzisti.
«Quello di stasera a Venezia sarà un incontro a due voci, non cattedratico, un reading con l’ausilio di immagini e video, nel quale affronteremo ogni argomento da due ottiche differenti, con un filo rosso che si dipanerà gradualmente, fino alla sorpresa finale», anticipa Francesco Carofiglio, architetto di formazione, impegnato nella regia e nell’illustrazione; gli ultimi due romanzi sono stati pubblicati da Marsilio. «Anche in riferimento al titolo dell’incontro – prosegue - filtrare l’opera d’arte attraverso la parola scritta è un’avventura affascinante, fatta di particolari, che cerco sempre quando incontro un nuovo narratore; come han detto altri, le cose viste con la coda dell’occhio son quelle che rimangono di più». Qualche ulteriore nota la svela il fratello Gianrico, che divide la scrittura con l’attività di magistrato e senatore, famoso per la produzione noir, dedicata in particolare a Bari, sua città natale. Presto però, ha svelato, anche Venezia potrebbe entrare a far parte delle sue ambientazioni. «Rifletterò sul concetto di originale e di copia nell’arte contemporanea, tracciando un breve excursus su artisti e falsari che copiano dichiaratamente altri artisti, a cavallo tra originale e contraffazione. Un confine spesso sottile, ci si potrebbe provocatoriamente chiedere se una copia non sia essa stessa un nuovo originale».
Quanto alla collaborazione saltuaria con il fratello: «Lavoriamo bene assieme, credo, anche per la forte componente conflittuale del nostro rapporto, abbiamo opinioni diverse su molte cose». Gianrico Carofiglio quest’anno è presente nella cinquina del prestigioso Premio Campiello con “Le perfezioni provvisorie” (Sellerio). Presenza importante, se si considera che i cosiddetti scrittori “di genere” difficilmente sono invitati ai premi letterari più noti.
«Ne sono particolarmente felice – conclude - il Premio Campiello è quello che stimo di più; quanto alla dicitura "di genere" però, citerei Chesterton, l’autore della saga di Padre Brown, che a proposito di distinzioni fu lapidario: i libri si distinguono in due categorie, quelli scritti bene e quelli scritti male!».
L’inconsueta apertura serale di Palazzo Grassi permetterà anche il prolungamento della visita alla mostra fino alle 21, e di poter cenare fino alle 20.30 al Palazzo Grassi Caffé. La serata si concluderà invece con un cocktail nell’atrio piccolo di Palazzo Grassi, con l’apertura della riva d’ acqua sul Canal Grande.

Riccardo Petito