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Copertina di Paolo Falcon
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Tredici giovani autori descrivono Venezia
di Micaela Scapin
in "Alberghi della Laguna", n. 2, aprile-maggio 2002, p. 144-5.

Sulla copertina del libro, disegnata dall'architetto veneziano Paolo Falcon, emergono i tratti della città, la stessa che Tiziano Scarpa paragonò ad una sogliola nel suo libro "Venezia è un pesce". Nuove voci raccontano una città controversa, ma affascinante.

È una cartolina noir della città "Raccontare Venezia" (collana laginestralibri, 9,2 Euro, pubblicato da Supernova) in una novantina di pagine ritrae la vita di routine in laguna, rievoca i rumori dei vaporetti quando attraccano all'imbarcadero, le urla dei bambini nei campi mentre giocano, i lunghi discorsi tra le donne affacciate alle finestre dei palazzi. Accanto a luoghi e locali denominati con il loro vero nome, vengono descritti personaggi realmente esistiti.
Voci, rumori e sensazioni si uniscono, confondendosi e annientandosi davanti alla maestosa bellezza della città. Tredici scrittori under 40 cercano di descrivere la città così come loro stessi la vivono.
"Raccontare Venezia" parla di una città microcosmo, culla di culture internazionali, provenienti da ogni angolo del mondo. "Nel libro - spiega Riccardo Petito, giornalista pubblicista e curatore dell'opera - sono raccolti testi contenenti libere rivisitazioni hitchcockiane di adolescenze, thriller ambientati tra calli e campielli, visioni di vita notturna durante il carnevale, innamoramenti tra i tavoli di un bar...". Ne emerge una realtà multietnica: tra gli autori c'è anche un palermitano, un inglese e un bolognese. “Quanta gente per strada oggi! I turisti - scrive Cristiano Chiusso, in "Café Noir" – che si fermano davanti alle vetrine, e non si spostano per lasciarti passare nemmeno se spari, ma non si accorgono che Venezia non è esattamente New York, qui ci sono ponti e calli, non boulevard ed avenue! E poi, ogni giorno dover rispondere alle solite domande: “Excuse me, could you tell me the way... ", che stress! E quando vai a fare la spesa, con le borse a spasso tra la folla, e devi far il ponte e magari piove, e poi l'acqua alta che ti frega ogni volta perché la sirena non la senti mai, e la nebbia e l'umidità, che ti penetra le ossa, e... E tu lasceresti tutto questo? Mai".
Si leggono favole romantiche, racconti pulp che hanno il difficile compito di descrivere una città senza età.
In questo modo Petito e l'amico Marco Piamonte hanno realizzato il loro sogno: sulla scia di altre guide letterarie nate a Londra e New York hanno raccolto l'immagine di chi vive quotidianamente la città. Federica Repetto, in "Miti e magie nella laguna nord", offre una visione romantica della laguna. "La vicenda nasce in una città per eccellenza, la perla dell'Adriatico. Siamo, per essere più precisi, in un isoletta a Nord della laguna di Venezia, nei pressi di Torcello, immersa nel verde delle tamerici e degli olmi alla presenza di esemplari secolari di giuggiolo, nella palude della Rosa, tra il Monte dell'Oro e il Canale Silone. Laddove l'acqua dolce incontra l'acqua salsa marina... Una foresta si annida all'interno di questo lembo di terra sul mare, è la culla degli Esseri Fatati, è il mondo in cui regnano contemporaneamente la Luce e l'Ombra".
Secondo il curatore il risultato del lavoro è "una visione eterogenea, in apparenza forse contraddittoria, ma che fa parte della storia e della tradizione cittadina", Venezia è descritta anche attraverso gli stereotipi con i quali è conosciuta in tutto il mondo.
Alessandra Taffon, scrive in "Pensieri sull'autobus": “Per un attimo rimpiango di non abitare anch'io in terraferma; allora sì che avrei potuto caricare tutto quel bagaglio e poi trasportarlo direttamente fino a casa, magari con l'ascensore... Scendiamo la rampa che conduce agli imbarcaderi e ci troviamo di fronte il Canal Grande.
È quasi sera e le prime luci cominciano a riflettersi sull'acqua; le forme conosciute delle chiese e dei palazzi ci vengono incontro durante il lento e silenzioso percorso del vaporetto. Gli occhi possono smettere di guardare intorno... E ancora una volta mi ripeto che per quanto tutto possa essere faticoso, Venezia vale sempre la pena
”.
Dopo la seconda edizione il volumetto verrà tradotto anche in inglese.