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Gli anni Ottanta nei romanzi di De Carlo
di Enzo Rammairone
in "Corriere del Veneto", n. 242, 19 ottobre 2005, p. 12.

Se si dice anni Ottanta viene subito in mente certa musica (quella degli Smith per esempio) e un certo modo di vestire estroso (quello dei paninari e dei punk). Che qualcosa però - e non poco - sia successo anche nel panorama letterario italiano di quegli anni, è pur vero. Con il libro Andrea De Carlo e la narrativa degli anni Ottanta ( pubblicato dalla veneziana Studio Lt2, 10 euro) Riccardo Petito ci guida alla lettura dell'opera letteraria dello scrittore milanese che iniziò con Treno di Panna, nel 1981, la sua carriera sotto l'attento consiglio di Italo Calvino del quale resta famosa la quarta di copertina al libro. Da quel momento in avanti si vedrà la nascita, da parte dell'editoria, di un interesse particolare, cresciuto sempre più negli anni, per la "narrativa giovane".
Assieme a De Carlo diversi scrittori, infatti, ora tra i più affermati (Tondelli, Del Giudice, Palandri, Lodoli), ebbero il loro esordio a distanza di poco tempo, proprio nei primi anni Ottanta. Ed è a partire da quella generazione che Petito individua e analizza, nella prima parte del saggio, la "ripresa della narrativa italiana", ponendo l'accento anche sulle nuove realtà statunitensi e sulle contaminazioni con la musica leggera e il cinema.